Sette vite e zero limiti: convivere con un Gatto
- Cristina Pensa Ferrari
- 21 mag
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 17 ott
È innegabile: il gatto è una macchina perfetta. Agilissimo, rapidissimo, silenzioso, equilibrista, acrobata, con una bocca potente, orecchie finissime e occhi che vedono nel buio. E noi decidiamo di portarlo a vivere… in salotto.

Convivo con un Ninja e non lo sapevo
Quante volte ho sentito storie di padroni super entusiasti che, in vista dell’arrivo del nuovo gatto, si sono messi con impegno a costruire barriere, grate, cancelletti… solo per scoprire che il micio ha aggirato tutto con una facilità disarmante?
Prima di lanciarsi nella costruzione di qualsiasi cosa, conviene conoscere un po’ meglio il corpo del gatto: è una specie di macchina perfetta, fatta per muoversi in ogni modo e quasi impossibile da fermare.
I gatti, infatti, hanno un fisico pensato per essere flessibili e super agili.
Le loro vertebre assorbono i movimenti, permettendo torsioni e salti incredibili; la coda lunga li aiuta a restare in equilibrio, mentre le scapole mobili fanno sì che possano fare passi ampi e scatti rapidissimi.Le clavicole? Minuscole, e proprio per questo riescono a infilarsi ovunque.
E poi c’è il loro famoso “superpotere”: grazie all’orecchio interno riescono quasi sempre ad atterrare in piedi!
1. Una colonna vertebrale super elastica
Una delle parti più affascinanti del corpo di un gatto è proprio la colonna vertebrale. Pensate che hanno ben 53 vertebre – contro le nostre 33 – e oltre 20 sono solo nella coda!
Tutte queste ossa sono collegate tra loro in modo super flessibile, grazie anche a dischi intervertebrali molto elastici che assorbono ogni movimento.
È proprio questa struttura che permette loro di fare acrobazie incredibili: possono girarsi in aria in un attimo senza farsi male, cambiare direzione mentre stanno saltando, e mantenere sempre l’equilibrio.
In più, il bacino dei gatti è attaccato in modo più “libero” rispetto ad altri animali, il che li rende ancora più agili – soprattutto quando devono inseguire qualcosa!
E una chicca finale: i gatti riescono a ruotare testa e busto quasi di 180 gradi! In pratica, possono guardare da una parte mentre il resto del corpo va dall’altra.
Prova a farlo tu… ti servirà un appuntamento dal fisioterapista!
2. Nati per lo sprint
L’elasticità della loro colonna vertebrale non serve solo per fare acrobazie: è anche il segreto della loro incredibile velocità.
Quando scattano al massimo, i gatti riescono ad allungare il passo fino a tre volte la lunghezza del corpo, arrivando a toccare anche i 48 km/h!
Non male per una creatura che passa metà del tempo a dormire, vero?
Però, c’è un ma: a differenza di cani, cavalli o anche noi umani, i gatti non hanno il legamento nucale, quella sorta di “cintura” interna che aiuta a tenere su la testa durante la corsa.
Questo significa che sì, sono velocissimi... ma solo per brevi tratti.
Il classico “scatto felino” non dura molto, mentre un cane può correre a ritmo sostenuto per parecchio tempo.
Un altro punto a loro favore? Gli artigli retrattili: affilati, precisi e perfetti per aggrapparsi a qualsiasi superficie. Sono come le scarpe da corsa con i tacchetti: danno trazione, stabilità e permettono ai gatti di arrampicarsi praticamente ovunque, anche dentro casa.
E per finire, una curiosità: i gatti non riescono a muoversi lateralmente.
Questo tipo di movimento, nel corso dell’evoluzione, non gli è mai servito davvero... quindi il loro corpo non l’ha mai sviluppato.
Hai presente quelle derapate comiche sul parquet quando partono a razzo per un inseguimento immaginario?
Ecco, è proprio colpa del pavimento troppo liscio... anche i super poteri felini hanno i loro limiti!

3. Scapole libere come l’aria
A differenza nostra (e anche dei cani), i gatti hanno le scapole collegate solo tramite muscoli, non fissate direttamente alle ossa.
Questo gli dà una libertà di movimento pazzesca.
Possono allungare tantissimo le zampe anteriori, aumentando la falcata quando corrono e scattando con una velocità impressionante per inseguire una preda... o magari solo un giocattolo sotto il divano.
Questa “scapola mobile” li aiuta anche in altre situazioni: ad esempio, riescono a sfilarsi da imbragature o collari con un’abilità da illusionista, oppure a infilarsi in passaggi strettissimi che sembrano proprio troppo piccoli per loro.
Eppure… ci passano lo stesso!
4. Clavicole minimal
Noi umani abbiamo clavicole lunghe e ben ancorate. I gatti? L’esatto opposto.
Le loro clavicole sono piccole, mobili e per niente attaccate in modo rigido allo scheletro.
Ed è proprio questo che permette loro di infilarsi nei posti più assurdi – scatole, buchi nel muro, spazi tra i mobili...La vera misura che conta, per capire se un gatto ci passerà o no, non è la larghezza delle spalle, ma quella della testa.
Se la testa entra, il resto del corpo... scivola dietro come gelatina!

5. La coda: equilibrio, acrobazie e...7 vite!
La coda del gatto non è solo un elegante pennacchio da ammirare o un modo per comunicarci il suo umore.
È uno strumento essenziale per l’equilibrio, ed è anche uno dei motivi per cui si dice che i gatti abbiano sette vite.
Grazie a un mix perfetto tra la coda e l’orecchio interno (che funziona un po’ come il nostro “giroscopio”), i gatti riescono a mantenere una stabilità incredibile mentre saltano, si arrampicano o… precipitano.
Ed è proprio questo che gli permette di attivare il celebre riflesso di raddrizzamento, quello che li fa atterrare sulle zampe quando cadono.
Ma attenzione: non è magia, è fisica!
Affinché il trucco funzioni, la caduta deve avvenire da un’altezza sufficiente per permettere al gatto di girarsi e “prepararsi” all’atterraggio.
E qui arriva la parte davvero curiosa: più la caduta è alta, minori sono i danni.
Sembra assurdo, vero?
Uno studio fatto nel 1987 dal New York City Animal Medical Center ha analizzato le cartelle cliniche di gatti caduti dai palazzi. E indovina un po’?
Quelli precipitati da altezze maggiori (tipo dal 7° al 32° piano) si erano fatti meno male rispetto a quelli caduti dal 2° o 3° piano.
Com’è possibile? Tutto merito della velocità terminale, cioè quel punto in cui l’aria frena la caduta e il corpo smette di accelerare. Per i gatti è intorno ai 97 km/h.
Una volta raggiunta, il corpo del micio si rilassa un po’, apre le zampe e assume una forma... da paracadute! Così riesce a rallentare e ad atterrare con le zampe anteriori piegate, che attutiscono l’impatto.
Paradossalmente, quindi, le cadute da altezze basse sono più pericolose, perché il gatto non ha tempo sufficiente per attivare tutto questo “sistema di sicurezza”.

Vivere con una creatura così… beh, fa riflettere
È innegabile: il gatto è una macchina perfetta.
Agilissimo, rapidissimo, silenzioso, equilibrista, acrobata, con una bocca potente, orecchie finissime e occhi che vedono nel buio.E noi decidiamo di portarlo a vivere… in salotto.
Ecco perché, prima di adottare un gatto, è utile cambiare un po’ prospettiva.
Accogliere un micio non è solo coccole e fusa: significa condividere la casa con un predatore nato, un contorsionista curioso e un arrampicatore instancabile.
Per convivere bene (e in sicurezza) con lui, qualche piccolo adattamento è fondamentale. Serve creare un ambiente adatto alla sua natura, per evitare che scarichi la sua energia predatoria su di noi, sulle tende o su altri animali di casa.
Hai bisogno di una mano per capire come preparare al meglio la casa e accogliere il tuo nuovo coinquilino felino?
Scrivimi! In meno di un’ora ti darò qualche dritta sugli allestimenti e ti aiuterò a capire meglio il mondo (e i bisogni) del tuo gatto. Ti sentirai subito più pronto… e il tuo micio ti ringrazierà.
















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